Il work in
progress DONO si accinge a ripensare i concetti di ospitalità e di
identità individuale e collettiva, coinvolgendo artisti e studenti che
gravitano intorno a un determinato spazio espositivo.
L’invito che viene fatto ad ogni artista-ospite di proporre
un progetto per la MG, induce infatti a soffermarsi sulla questione dell’ospitalità
cui l’invito stesso dà vita: l’apertura della dimora all’altro, i
rituali di reciprocità e di scambio tra gli ospiti, il gesto di
accoglienza del nuovo, il confine tra spazio pubblico e non
pubblico. La ricerca su questo tema è iniziata nel 2003 con l’invito
rivolto a Nojiri, maestra giapponese del cerimoniale del tè.
In DONO1, le curatrici hanno invitato via e-mail artisti e
studenti provenienti da tutta Europa, che hanno collaborato con la MG fin dalla
sua nascita, a donare un atto di memoria o una proiezione futura della loro
presenza in questo spazio, con l’unica condizione di fare rientrare la propria
opera nelle misure di una superficie quadrata, uguale per tutti. Alla richiesta
è seguita l’attesa, e tra giugno e ottobre i venti ospiti hanno
risposto all’invito, ciascuno secondo i propri tempi e le proprie modalità.
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